Archivi per il mese di: settembre, 2008

TRENO…  di questo colore

Le ho viste,
stamattina,
in un attimo di sosta.
In mezzo alle altre c’erano anche loro
arancione,
color arancione.
Ho visto l’arancione e poi loro.
Acquistare un mazzetto di felicità
arancione per pochi euro
di rose in un mazzetto
avvolte
in carta di giornale.

P.S: arancioarancio arancioarancioarancioarancioarancioarancioarancioarancionearancione

(filastrocca: l’arincia l’arancia quante volte sei stato in Francia?…)          

 

http://it.youtube.com/watch?v=QHsV8EVFjww&feature=related

TRENO…grigio arancio

Ad ignari spettatori
d’inconsapevoli mutazioni
può accadere
d’osservare plumbei
cieli madidi d’umidità
di pioggia verticale
evaporante al suolo
"transumanar"
in sole
arancio sole
sorrisi
arancio sole
amistà
arancio sole.

P.S: un post che rasenta il sacro… sarà il caso di abbassare il tono con qualcosa di profano …un  profano in arancione … pensa che ti ripensa.. ecco qui…trovato per caso;-)

 

Des Esseintes… " A tutti preferiva l’arancione. Trovava così in se stesso conferma ad una teoria ch’egli dichiarava pressoché matematicamente esatta: che una armonia, una rispondenza esiste tra la natura sensuale d’un vero artista ed il colore che i suoi occhi apprezzano meglio e cui sono più sensibili"

Huysmans: "Controcorrente", cap 1.

<!–

–>

TRENO… arancio sole

Oggi è una splendida
giornata arancio
sole
arancio sole
luce negli occhi
sole
arancio sole
illumina il cuore
sole
arancio sole
nell’aria libera.

In testa una canzone "Aria" della Nannini

 

P.S: …per i curiosi della favola di ieri?… che dire, bellissima e unica, ma … è finita dopo un "congruo" ( che bella ‘sta parola, quasi onomatopeica, forse per quel suono GRRRR al suo interno;-))) ), ecco, sì… dopo un congruo numero di anni. E ora si volta pagina, già perso troppo tempo inutilmente …

TRENO…??

C’era una volta, tanti tanti anni fa, in un luminoso mattino d’inizio giugno, una promessa fatta circa dieci mesi prima che stava per essere mantenuta.

Se l’erano detti in modo sospeso l’anno prima, una sera tarda dopo le dieci, a fine luglio:" Ci rivedremo, chissà,…ci rivedremo un giorno…" .

Si erano scambiati poco più di una manciata di parole, di due manciate di sorrisi, ma gli sguardi erano arrivati al cuore…distratto.

Si erano scritti parole, epistole forse amorose timidamente sussurrate fra righe di penna Bic, messaggi postali d’attese.

Si erano dimenticati i contorni dei volti, la linea degli occhi, il profilo disegnato: tutto sfumato nel tempo…

Lui le scrisse che desiderava rivederla. Era a Milano.

Lei ci pensò non poco…

Si diedero appuntamento una domenica mattina, il 4 giugno … , ( 4+6=10 ) casualità nel numero anche lì, al binario 10, alle ore 10 circa.

Lui arrivò a Milano in treno con il suo bagaglio di pensieri e lei ci arrivò in treno, a Milano, con il suo fardello di pensieri… puntuali.

Si roconobbero prima dall’abito, si erano detti come vestire, poi si riconobbero nel sorriso…

Ma come era bella la Stazione centrale di Milano!

P.S:   …  🙂  così iniziò la favola…