TRENO…CON FILI
L’ARTE DEL RAMMENDO
E’ un’arte il rammendare
paziente arte da certosini d’altri tempi
da ricamatrici provette e banali
dotate di scarsa inventiva, ma di straordinaria tecnica.
Si scelgono i colori, i fili e il vario spessore,
si tasta la trama dell’ordito, si osserva in controluce,
al dritto e al rovescio
e si valuta…
anche lo spessore dell’ago ha la sua importanza
non troppo fine perchè la cruna non conterrebbe il filo
non troppo grosso perchè provocherebbe buchi nella stoffa
e si pensa…
prima di ogni punto sottile e minuto dell’ago esperto
prima di ogni filo teso con maestria,
non così teso, non così lento..
e si osserva…
non si è avari sul tempo
non si noterà alla fine il tempo speso
ma si guarderà il lavoro compiuto
e si ammira…
sorprese, un po’ stupite, quando il lavoro è ben riuscito
di non vedere buchi, di non notare ferite aperte,
o sanguinanti, ma un rammendo perfetto…
lembi ricuciti a perfezione
invisibili ad occhi esterni
ma ben noti a chi ha eseguito il lavoro.
E gli occhi della ricamatrice si fermano solo lì,
dove il lavoro è stato eseguito,
trepidanti nel valutare lo spessore della stoffa
vicino ai lati del rammendo…per vedere se "tiene".
Il difficile è invece valutare se sia meglio rammendare,
e quanto rammendare, o tessere una tela nuova!
…ma questo non è già più quell’arte…
.
P.S:..tu rammendi?…e quanto rammendi? :-))
io, mio malgrado, sono penelope che disfa la tela. tecnica non tanto lontana dal rammendo. la differenza, ahimè, sta nel fatto che il mio lavoro non finisce mai. e quello che costruisco di giorno, lo distruggo di notte
Vera, ma questa è una poesia incantevole!!! Bravissima. Bacio ammirato. Alain
ho uno strappo nell’anima e mi servirebbe un rammendo … speedorichiestadifilo
da bambino mi perdevo a seguire il lavoro preciso di vecchie mani..
ciao
ma tu sei capace? dalla descrizione accurata si direbbe di si…
io invece sono negato per le cose manuali 🙂
vediamo, io rammendo? beh visto che divago e che non so bene “valutare”, mi sa che non ci provo nemmeno a rammendare; cerco di non strappare la tela ma se proprio succede…evvaiiii con la tela nuova ;)))
” non si è avari sul tempo
non si noterà alla fine il tempo speso
ma si guarderà il lavoro compiuto ”
Bello, molto Bello, la si può applicare in ogni nostro fare, quasi come una scelta di vita.
Un saluto.
sei una donna da sposare io aspetto ancora il tiramisù
Ci sarebbero veramente tante cose da rammentare! Grazie, Ardovig
un treno di sorrisi stazioncina
K
ho imparato l’arte del rammendo dalla nonna materna. gli strappi dell’anima, invece, non sono mai stata capace di ricucirli. avresti tu un sistema per farlo?
un abbraccio stretto
Blue
(questo post mi ha fatto emozionare!)
Molto, ma molto bella questa metafora…la vita come una tela che si rammenta giorno dopo giorno (Penelope docet). Io rammendo, ma siccome non sono molto bravo di tanto in tanto mi pungo…ahi! 😦
Marcello
Io non son buona ad ataccar un bottone
😦
Faccio dei casiniiiiiiiiiii!!!!
Per attaccar un bottone a una camicia attaccai bottone camicia e i miei pantaloni tutto insieme. Non ho quest’arte meravigliosa ;)))))
sembra che tu mi abbia letto nel pensiero.. sono due giorni che ricucio e rammento di tutto.. non per ultima la mia enorme tenda da sole che ricopre il terrazzo.. e non ti dico la fatica a cucire a braccia alzate 😦
Un bacio per te 🙂
Buonanotte Penelope
Alidada
e cosa rammendi………e io ti leggo sempre..dolce vera
stef
Bello questo tuo rammendo/rammento metaforico. Non è facile rammendare semplici stoffe, peggio quelli che riguardano i strappi del cuore :-).
Felice notte*
ho passato la vita a rammendare..ora ho perso ago e filo….amen…^^
io sono stato rammendato e ricucito per benino…60 punti interni e 40 esterni…se vuoi ti presento il mio chirurgo lui di ago e filo se ne intende(io ne facevo anche a meno però)baciotto Albert.
Faccio certi grumuli di filo.
Tragicomici e famosi chiamerei i miei rattoppi.
Saper rammendare è un’arte Vera.
Legge di Marigiò sui rattoppi.
“Molto meglio non strappare,
così non devi rammendare.”
Comunque più che rammendare
io rammento.
Un =D a te…
Verina buon giorno!Devo dirti una cosa:si “rammenda” fin che si puo’…..poi non bisogna accanirsi se la tela non e’ buona…..ci sono cmq tanti scampoli di tela meravigliosi…. e’ di questi giorni…testato sulla mia pelle…un sorriso…Deb
bbbbuon giorno 🙂
devo dire che quando mi son cimentata nel ricamo e anche nell’uncinetto (fantastica bis nonnnnnaaaaa di 92 anni che di pazienza ne aveva a vagoni negli occhi e nelle mani) la cosa che più sentivo era il filo che scorreva tra le dita e la morbida fattezza del ricamo… ricordo anche la lana e i ferri ffffredddi 🙂 con il loro suono levigato
WOW quanti bei ricordi e quante pazienti mani e volti….
GRAZIEEEEEEEE
🙂
che dici? RICAMO o RAMMENDO?
di sicuro RAMMENTO 🙂
Ciao! Ti rammendi di me??? 😀
Sto sempre qua in giro… leggo e penso e amo, vivo un pò più coi piedi per terra (leggi Rosiko e capirai) ma prometto che al più presto mi siederò di nuoco davanti alla mia tastiera 😉
Ma è così aristocratico girare col ditone del piede ( mi rifiuto di chiamarlo Alluce ) che fa capolino da un buchino ( leggi voragine ) del calzino,
Così democratico mettere le toppe al gomito del poolover che ha ceduto ai ripetuti strofinii…
Ma ammetto che l’ arte del ricamo, almeno così come l’hai descritta, è davvero difficile e nobile ed anche ricca di soddisfazioni quando compiuta con la dovuta maestria…
Bisognerà che tu apra una
” Reale Scuola di Ricamo ” …
P.S. Adesso non venirmi a dire che vorresti fare un ricamo tra le mie due commissure labiali per chiudere questa mia boccaccia….
ero sparito per pagar meno tasse
BB
…complessa come metafora!!!
ma l’arte del rammendare una tela o tesserne una nuova la troviamo ogni giorno nella nostra realtà: ago e filo per tessere un gran bel vestito ad una persona o ad un oggetto…e così all’improvviso quella persona si ritrova vestita di un abito diverso da quello di cui è convinta indossare!!!!
😉
Ciao,
l’arte del rammendare è almeno tanto importante quanto quella del rammentare;
mi ci son provato, ma bravo molto non sono, chi mi aiuta ?????
ciao
filemazio
almeno mandami uno strudel
BB
a zuppa inglese come stiamo messi?
BB
grazie del passaggio….quasi quasi ti linko(detta cosi sembra quasi una minaccia eheheh) mi sa che passerò di nuovo a fare un giretto 🙂 kiss Albert.
sfogliatine glassate e savoiardi= libidine
BB
ps.: svengo di piacere
rammendare… mi capita di fare pratica, ma i risultati non sono sempre buoni… 🙂
io sono tutta rammendata O_o!!!!!!
ma tanti rammendi formano dei bei ricami e ci rendono più interessanti, ecco!
un bacione
e.
viene l’acquiolina a leggere certi commenti pasticcieri…Baciotto. Alain
Solo un piccolo saluto, in linea con il tuo post.
E’ il titolo di una canzone dei Fratelli Gibb (sì proprio loro i Bee Gees) portata al successo dal grande Al Green.
“HOW CAN YOU MEND A BROKEN HEART”
Bella domanda, no? :-))
cose vecchie e cose nuove… viviamo di entrambe
con tanto calore
VERA il balcone, dove abito, è solo un sogno 😦 l’orticello di 600 m2 a casa dei miei è un’incubo.
Un kiss Albert.
posso iscrivermi alla scuola di ricamo per ferite da ricucire?
Blue
Mah, io rammendo? A volte sì, se c’è preziosa tela da salvare. Altrimenti preferisco -cestinare- e comprarne una nuova. *_______^
mi ricordi i merletti di burano e quest’arte che se ne sta andando …
Veraaa, ieri ho dovuto rammendare il piumone di mia figlia, che era stato azzannato dalla coniglietta nana: peluria finissima d’oca ovunque, nel naso negli occhi (ancora rosso un occhio), ovunque tutta quella peluria che ci volava attorno. Ma ce l’ho fatta, e credo che fra mille blogger solo tu possa capire quanto sono soddisfatta della mia opera;))))
Rammendo e rammento continuamente.
Un saluto
Giovanni
mica sei entrata anche te in sciopero col treno’
smack stef
Rammendare resta sempre e comunque un’arte. Alla faccia della rivoluzione industriale e delle sue innovazioni. Un saluto. Duca.
Non è tanto lo sforzo del rammendare…è il trovare la pazienza di farlo…a volte è insostenibile, non ti pare?
Ieri ho “rammentato”troppo ed ora sono da “rammendare”.Scusa il gioco di parole ma…una lezioncina di riparazioni me la daresti?
Un =D a te Vera
Marigiò*
un saluto al volo da un pc rubato !
Vera un sorriso per rammendare quel lasso di tempo che non mi permette sempre di essere presente.
M e C
… un passaggio fugace … tempo tiranno …
Ti lascio un abbraccio ed un sorriso …
rammendare è un’arte davvero laboriosa, che richiede pazienza e dedizione…Io ci ho provato, forse nel modo sbagliato. No, non sono riuscita.